Il Biscotto
Parlare di “biscotti” oggi può portare a generare confusione. Sì, perché in inglese si chiamano “Cookie” e sappiamo che con questo termine si indicano anche applicazioni web lato server per archiviare e recuperare informazioni a lungo termine sul lato client. Ma i cookies, i biscotti, di cui vogliamo parlare noi in questo sito sono proprio i biscotti veri, quelli che esistevamo prima del web, quelli buoni da mangiare, quelli che, per definizione, fa la nonna. In Italia, ma nel mondo in generale, ce ne sono di moltissimi tipi: al latte, al burro, ai cereali, al cioccolato, con la frutta, con l’uvetta, ripieni, secchi, morbidi, da inzuppare… Insomma un elenco infinito che, in qualche modo, potrebbe e dovrebbe essere raccolto e dettagliato in una bella rivista patinata da stampare online utilizzando i comodi servizi offerti da Stampaprint. Prima di farlo, però, proviamo, in queste pagine, a fare un po’ di chiarezza sul tema, dopodiché tutto sarà possibile.
Cotto due volte nell’Impero Romano
Prima di tutto, l’origine della parola. Biscotto, s’intuisce, significa “cotto due volte” e la sua origine viene, generalmente, fatta risalire ai tempi dell’Impero Romano ed era noto per la sua preparazione semplice e la sua facilità di conservazione, adatto quindi anche a essere trasportato per i lunghi viaggi che spesso i soldati dell’Impero dovevano affrontare per motivi bellici, ma non solo.
Acqua, farina, zucchero e…
In Linea di massima l’impasto originale passa sempre per gli stessi ingredienti che si ritrovano in tutti i biscotti. E parliamo della farina, dell’acqua, dello zucchero ai quali poi vengono aggiunti ingredienti variabili a seconda dell’idea di biscotto che abbiamo in testa: il miele, il latte, il burro e poi altro ancora. Oggi anche i tipi di farina a disposizione sono moltiplicati.